Evoluzione umana- 4. Homo sapiens

Il passaggio delle forme di erectus a quelle di Homo sapiens non fu netto, ma graduale, tanto che alcuni reperti sono classificati tra gli erectus evoluti o tra i sapiens arcaici. Questo passaggio viene collocato tra i 200.000 e i 100.000 anni fa. Le forme più antiche di sapiens (Homo sapiens arcaico) non sono attualmente rappresentate. Tra queste vanno inclusi anche i Neandertaliani europei e del Vicino Oriente, vissuti tra 100.000 e 37.000 anni fa, i quali si sono estinti senza lasciare discendenza.

Le radici dell’umanità attuale, o Homo sapiens sapiens (ben noto nei reperti del Paleolitico superiore europeo, quali Cro-Magnon, Chancelade, Combe Capelle, ecc.), vengono riconosciute in alcuni reperti di uomini vissuti intorno a 90.000 anni fa in Palestina, a loro volta derivanti da forme africane di Homo sapiens arcaico.

I resti della Qafzeh Cave, presso Nazareth, in Israele

La grotta di Qa

L’evoluzione dell’homo sapiens in terra africana

In terra africana la specie di homo sapiens si evolve culturalmente. Sono numerosi i ritrovamenti fossili e di manufatti e, a tutt’oggi, il più antico ritrovamento di un oggetto dalle indubbie caratteristiche artistiche risale a 80 000 anni fa, in prossimità di Cape Agulhas, nella Caverna di Blombos, in Sud Africa.

Il sito presitorico di Blombos, in Sud Africa

Blombos è un sito preistorico a Cape Agulhas, in Sud Africa, circa 300 km a est di Città del Capo. Si trova in una piccola grotta che si apre ai piedi di una falesia di calcarenite ed è divenuto celebre per l’inattesa scoperta di vestigia indicatrici di comportamenti moderni e di preoccupazioni estetiche o simboliche (pezzi di ocra incisi con disegni geometrici regolari, punte di freccia, utensili in osso, perle e parti di collane e braccialetti ricavati dalla lavorazione delle conchiglie di piccoli gasteropodi marini. da orizzonti stratigrafici databili tra i 75 000 e gli 80 000 fa, ossia al paleolitico medio. Le scoperte fatte a Blombos hanno profondamente modificato la visione attuale della storia dell’arte e dell’evoluzione culturale durante il paleolitico, che apparirebbe più lenta e graduale di quanto non si credesse prima.

I reperti della Caverna di Blombos appaiono ora come la prima testimonianza dell’affermarsi di un comportamento creativo e di un sistema simbolico e culturale nell’Homo Sapiens.

Il sito di Blombos

Cartina della costa presso Cape Agulhas, con la localizzazione di Blombos

Lo sviluppo di Homo sapiens sapiens appare piuttosto rapido, quasi esplosivo: a partire da 35.000 anni fa esso è presente nei vari continenti, compresa l’America e l’Australia.

sapiens sapiens

Cranio di Homo sapiens sapiens di di Qafzeh (Israele).

È interessante osservare che in alcune regioni la forma moderna si ritrova accanto a quella neandertaliana: così in Israele tra i 90.000 e 40.000 anni fa e in alcune regioni europee intorno a 35.000 anni fa. Comunque l’affermarsi della forma moderna non viene interpretato da molti Autori in termini di evoluzione locale (almeno in senso generalizzato ed esteso a tutte le regioni della terra), ma viene riferito a diffusione da un centro africano.

La cultura della forma sapiens si presenta assai evoluta sia nelle industrie su pietra e anche su osso (specialmente nel Paleolitico superiore, queste ultime), sia nelle raffigurazioni dell’arte parietale e mobiliare, sia nelle pratiche funerarie di cui le più antiche inumazioni sono riconosciute a Skhul e Qafzeh, in Palestina, risalenti a 90.000 anni fa e con i Neandertaliani in Europa e nel Vicino Oriente.

qafzeh

Duplice sepoltura di una ragazza e di un bambino rinvenuta nella grotta di Qafzeh (Israele).

NOTE

1Nei mesi scorsi sono stati segnalati da Pickford e Senut alcuni reperti (frammenti di mandibola, omero, femore) ritrovati nel Kenya e risalenti a 6 milioni di anni fa, che rivelano qualche tendenza verso il bipedismo. Si tratterebbe di una linea diversa da quella degli Australopiteci conosciuti e potrebbe avere portato al gen. Homo (cf. Science, 23 feb., 2001)



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